Dott.ssa Valentina Battistella

Attacchi di panico: cosa sono e come si manifestano?

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 Attacchi di panico: cosa sono

Gli attacchi di panico costituiscono degli avvenimenti basati su un forte e improvviso timore, oppure su un susseguirsi di stati d’animo ansiosi dovuti proprio da una condizione d’ansia perenne.

Si associano a manifestazioni sia di genere psichico che di tipo fisico e cognitivo. Per esempio si possono avere dei segnali ben visibili come il tremolio delle mani, sensazione di freddo oppure di caldo e palpitazioni. Questi sono solo alcuni dei segnali che il corpo ci dà, quando quest’insieme di fattori iniziano a provocare problemi al benessere generale della persona.

Coloro che hanno affrontato circostanze di questo tipo con considerevoli attacchi di panico, li hanno descritti come dei momenti insopportabili e tremendi. Solitamente sono situazioni che accadono all’improvviso e che, quindi, ci colgono impreparati e vulnerabili.

Conseguentemente la paura che possano tornare nuovamente e sempre più forti diventa sempre più predominante, causando dei grandi disagi nella vita quotidiana di chi combatte con questi disturbi.

Tutto ciò a lungo andare porta a ritrovarsi in un circolo vizioso che, talvolta, provoca la paura e l’ansia di ritrovarsi in posti in cui non poter contare su alcun aiuto, in caso di attacchi di panico.

Queste sono condizioni che pesano parecchio su tutti coloro che ne soffrono, in quanto le loro giornate vengono letteralmente stravolte da tali problematiche.

Difatti s’inizia a mostrare timore a uscire da soli, come pure di spostarsi tramite i mezzi pubblici. Pertanto la persona colpita da questi attacchi comincia a percepire un senso enorme d’avvilimento per quello che gli accade. Oltre che per il fatto che a causa di queste sue reazioni, non può svolgere una vita normale e fare dei normali spostamenti.

A questo punto la situazione si aggrava, considerando che si inizia a diventare completamente dipendenti dal panico che si prova per tali motivazioni. Tra l’altro si tratta di condizioni di sofferenza che coinvolgono pure tutti coloro che sono vicino alla persona colpita, come ad esempio le componenti del suo nucleo familiare.

Difatti anche le loro abitudini cambiano, per far sì che chi soffre di stati ansiogeni non debba mai rimanere da solo o uscire in solitudine, ma sempre in compagnia di qualcuno.

Il passo successivo è indubbiamente uno stato depressivo di tipo secondario, visto che nonostante la persona ansiosa sia adulta, deve essere soggetta ad altre persone.

Le peculiarità del disturbo di “panico”

La caratteristica primaria è certamente quella attinente degli attacchi periodici e imprevisti. Inoltre nel tempo che passa da una manifestazione a quella successiva, c’è una continua preoccupazione per l’arrivo della prossima crisi. Quindi a causa di ciò, perfino il modo di comportarsi dell’individuo in questione inizia a modificarsi negativamente. Il cambiamento si nota nel fatto che si evita d’incorrere in circostanze tali da far scoppiare una nuova fase acuta.

Lo spavento della persona che ha il suo primo “attacco” d’ansia è enorme, perché l’imprevedibilità del suo arrivo la coglie completamente impreparata e indifesa. Alcune si mettono talmente paura, da dover ricorrere a cure mediche per riuscire a ritrovare la calma generale. Man mano che si susseguono, invece, inizia a prevederle di più. Dunque cerca di ricorrere ai ripari facendosi trovare più preparata ad affrontarla, ma molto spesso il suo tentativo non ha molto successo.

Valutazione e responso del disturbo di “panico”

Per poter effettuare una diagnosi chiara e precisa, è necessario avere almeno due attacchi di “panico”.
Generalmente i disturbi più frequenti si associano a periodi particolarmente stressanti, che comportano dei notevoli cambiamenti di vita che possono corrispondere a un matrimonio oppure a una separazione. Quindi gli attacchi iniziali arrivano improvvisamente in determinate situazioni colme di fattori stressanti.

Le avvisaglie inerenti gli “attacchi” di panico

Queste fasi iniziano senza alcun preavviso e raggiungono l’apice con estrema rapidità. I tipici sintomi sono la “tachicardia”, la paura di non avere più il controllo di qualcosa, capogiri, la spiacevole sensazione di non riuscire più a respirare bene, la nausea.

Ma oltre questi e come è stato sottolineato inizialmente, ci sono anche tanti altri disturbi che possono rendere molto difficili le giornate di tutti quegli individui che subiscono questi “attacchi” ansiosi.

In che modo si possono prevenire gli “attacchi” di “panico”

Iniziare ad avere la consuetudine di concretizzare delle sane abitudini, è di grande supporto per gli attacchi d’ansia e di panico. Come prima cosa è importante fare dell’attività fisica regolarmente, in quanto si può trarre un grande beneficio fisico da ciò, ma anche per quanto riguarda la propria salute mentale. Difatti sollecita un umore più allegro, prevenendo così stati ansiosi e depressivi.


Un’abitudine che vi aiuterà ad attutire o a prevenire gli attacchi di panico.

È fondamentale imparare ad avere un corretto controllo della propria respirazione, per diminuire la durata della crisi e anche per un discorso preventivo.
Oltre ciò è essenziale seguire un regime alimentare bilanciato e nutriente. Mentre si consiglia di non eccedere con le bevande alla “caffeina” e gli alimenti non sani.

Questi sono indubbiamente alcuni metodi utili per migliorare la situazione. Però ciò che veramente può rappresentare una vera e propria soluzione per gli attacchi d’ansia, è sicuramente la psicoterapia. Lo “psicologo” in questi casi è di enorme supporto, per comprendere pienamente gli stati emotivi collegati all’ansia.

Come si può curare un attacco di panico

Per riuscire a curare in maniera adeguata nonché efficace queste problematiche, la “psicoterapia” giusta è quella riguardante la forma “cognitiva-comportamentale”.
Di solito si tratta d’incontri con una durata alquanto breve e a ciclo settimanale, in cui il paziente attua un coinvolgimento del tutto attivo per poter risolvere validamente il suo problema.
Pertanto insieme al suo Psicologo, mostra molta attenzione nella comprensione del modo di pensiero e di comportamento applicabile e giusto, per curare adeguatamente gli attacchi di panico. In questo modo si ottiene anche l’interruzione del “circolo” vizioso citato precedentemente.
Si sconsiglia di fare affidamento sull’uso dei farmaci, mentre è altamente consigliabile questa forma di trattamento terapeutico.
Infatti si tratta indubbiamente della cura più efficiente per i disturbi di “panico”.

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